Suor Saffo parte 3a

In realtà moltissime suore del convitto erano lesbiche. Suor Saffo era di certo in buona compagnia. Naturalmente non tutte lo erano. Si vociferava che a tarda notte venissero fatti entrare da una porta molto secondaria, molto nascosta, dei giovani uomini con cui talune sorelle si intrattenevano nei modi più indicibili. Si diceva che erano operai di una vicina fabbrica tessile che prima o dopo un turno di notte si fermavano al Convitto a scaricare la tensione se così si può dire. Io, non essendo interessata alle attenzioni di uomini, non davo bado a quelle chiacchere, ma alcune compagne etero erano alquanto intrigate dall'idea di farsi sodomizzare da giovani nerboruti ragazzi. Si, ho proprio detto sodomizzare. Si dava il caso che anche le più infoiate ninfomani del Convitto, benché straziate da frustranti astinenze sessuali, non volevano certo correre alcun rischio di avere gravidanze indesiderate né, tantomeno, di perdere la loro preziosa verginità, utilissima per acchiappare all'amo quel "principe azzurro" che di principesco avesse soprattutto un bel patrimonio. Una di queste madamigelle millantava di aver avuto, in più occasioni, incontri "severamente-vietati-ai-minori" con uno dei misteriosi visitatori notturni. Dico che millantava perché ogni volta che lo raccontava il cazzo diventava sempre più grosso e la scopata sempre più epocale con orgasmi sempre più numerosi che in precedenza e ad un tratto, udite udite, con squirting (!). La mia compagna mi aveva però indicato una fanciulla alquanto timida e taciturna, una di quelle che non parlano mai e che tengono lo sguardo basso, che sembrava avesse veramente avuto un incontro riservatissimo con un ragazzo di fuori. Io e la mia compagna decidemmo di verificare e, una notte in cui suor saffo, finalmente, ci aveva lasciato in pace, ci siamo recate furtivamente nella stanza dove dormiva la giovinetta timida e timorata di dio. La trovammo già a letto che leggeva un noiosissimo libro per educande e quando ci vide intrufolarci nella stanza momenti non fa un infarto. Io corsi a tapparle la bocca mentre la mia compagna si occupava dell'altra ragazza, anch'essa visibilmente scossa dal vederci piombare li a tarda sera.
Passata la comprensibile sorpresa ci siamo fatte sotto la nostra nuova amica per farci sapere se era vero che avesse osato tanto. Il suo viso divampò all'improvviso di un rosso cremisi per la vergogna e non osava incrociare i nostri sguardi. La reazione involontaria non faceva che confermare i nostri sospetti. "Allora, dicci tutto!" la incalzavamo senza darle tregua e, finalmente, dopo diversi tentativi, nemmeno troppo insistenti, cedette e iniziò a raccontare quello che volevamo ci dicesse.
Ci raccontò che una notte del mese precedente, quando ci fu un tremendo temporale, lei non riusciva a prendere sonno a causa dei tuoni e dei lampi. La pioggia cadeva a secchiate. Guardando fuori dalla finestra la nostra amica, che chiameremo Rosa, vide un giovane che correva sotto la pioggia ma che, non riuscendo a vedere bene dove andare, invece di entrare nell'ala riservata agli alloggi delle suore si era per sbaglio introdotto nell'ala delle studentesse ospiti. Pensando che la cosa potesse causare un guaio inenarrabile, Rosa decise di andare incontro al giovane prima che, entrando in una stanza sbagliata, combinasse un macello. Rosa saltò giù dal letto e corse fuori dalla sua stanza e attraversò il corridoio di corsa precipitandosi giù dalle scale. Giunta al piano terra trovò il ragazzo che, disorientato, si aggirava per i corridoi in cerca di un segno che su quelle porte, ovviamente, non poteva trovare. Quando vide Rosa nella penombra trasalì ma poi, capendo che era una giovane ragazza della scuola le si fece incontro chiedendo che posto fosse quello. Lei disse che era capitato nel dormitorio delle allieve e che quello non era certo un posto dove farsi trovare dalle suore di ronda che, per inciso, stavano proprio per capitare lì da un momento all'altro in cerca di qualche trasgressione alle regole.
Rosa, non perse tempo in convenevoli e lo afferrò per il braccio trascinandolo su per le scale nella sua stanza al riparo dalle sorveglianti. Fecero appena in tempo ad entrare nella stanza che sentirono le loro voci nel corridoio "Guarda suor Maria, che strano, il corridoi è bagnato. Guarda pozze d'acqua ovunque!" Dannate sciagurate! Se becco quella che è uscita in cortile con questo tempo vedi che fine le faccio fare!". Suor Maria rispose che le tracce d'acqua terminavano... davanti alla porta della stanza di Rosa! Questa udì bussare alla porta con insistenza. Rosa e il giovane si guardarono con gli occhi di chi è nel panico. Rosa spinse il giovanotto nel bagno e gli disse di non fare un fiato. Poi aprì alle sorveglianti facendo finta di niente. Alle domande sulle pozze d'acqua rispose che era dovuta andare alle cucine per farsi dare un po' di latte perché non riusciva a prendere sonno per via del temporale e così aveva bagnato il corridoio rientrando. Le due babbee si bevvero la storia e se ne andarono.
Nonostante il trambusto, la compagna di stanza di Rosa era ancora a letto che ronfava beata.
Rosa entrò nel bagno trovando il ragazzo tutto bagnato e infreddolito. Gli disse che doveva togliersi quei vestiti tutti inzuppati per farli asciugare sul termosifone. Pur di stare meglio, il giovane si spogliò li davanti a Rosa che, diversamente dal solito, non riuscì ad abbassare lo sguardo. Rimasero solo le mutande, anch'esse fradice, così Rosa, ripresasi dalla visione di un simile bel corpo, si protese per abbassargliele lei personalmente. Il gesto turbò molto il bel giovanotto che vedendo Rosa inginocchiarsi davanti a lui per abbassargli le mutande ebbe un fremito di eccitazione incontrollabile. Rosa era una bellissima ragazza dai capelli castano scuro lunghissimi che teneva intrecciati in una lunga coda. La sua pelle bianchissima faceva un violento contrasto con la pelle scurissima del ragazzo che aveva di fronte. Fu quella la prima volta che Rosa vedeva un pene vero e a quella esigua, quasi inesistente, distanza dal proprio viso.
Rosa prese un asciugamano e asciugò ogni centimetro di quella pelle scura e tesa sentendo con le mani quei muscoli saettanti che si tendevano come corde di un arco quando erano percorse da quei gesti gentili e premurosi.
Quella situazione fu troppo per il ragazzo che ebbe una violenta e pressoché istantanea erezione.
Il pene del ragazzo era veramente grosso e Rosa si trovò all'improvviso quella enorme cappella violacea a pochi centimetri dal volto. Rosa rimase pietrificata da quello spettacolo osceno e ipnotico allo stesso tempo. Ella non seppe spiegare cosa accadde nella sua testa ma qualcosa sc@ttò come una molla e d'istinto prese nella sua bocca quella carne palpitante. Non ci seppe descrivere quale sensazione provasse nel sentire il cazzo nella bocca ma era bellissima. Si sentiva debole e violata da quella cosa ma allo stesso tempo di averne il controllo. L'uomo rimase immobile mentre Rosa si faceva più audace e cercava di accoglierlo tutto nella sua bocca come volesse strapparlo e inghiottirlo.
Al ragazzo vennero molli le ginocchia e dovette sedersi sul bordo della vasca. Tenne le gambe divaricate per permettere a Rosa di adempiere a quel suo rituale di iniziazione senza emettere un suono per paura che quella splendida ragazza svanisse nell'oscurità come un sogno svanisce al risveglio. Rosa non lasciava andare l'oggetto di quell'assurdo desiderio che non riusciva a non provare. Sentiva quel grosso cazzo scivolare nella sua bocca e ne godeva in modo assurdo da credere. Percepiva ogni sua asperità ogni piega ogni rigonfiamento. Godeva di quel sapore del tutto nuovo, inaspettato e persistente che sentiva sulla lingua ogni volta che, succhiando quel cazzo, ne faceva fuoriuscire delle grosse gocce di un misterioso liquido denso e bollente. Mandorle amare e un lieve sentore di cannella erano i sapori che percepiva Rosa inghiottendo quei piccoli fiotti maschili che si mescolavano alla sua saliva.
Ad un certo punto il cazzo iniziò a divenire un po' più lungo, grosso e molto molto più duro. Sembrava di roccia e il liquido che emetteva era divenuto un rivolo ininterrotto che a malapena riusciva ad inghiottire dal momento che il ragazzo era diventato notevolmente più irrequieto e spingeva il cazzo dentro la bocca di Rosa cercando invano di farcelo entrare tutto. Dopo qualche istante il ragazzo non riuscì a resistere oltre e se ne venne nella bocca di Rosa.
Rosa si sentì improvvisamente inondata la bocca da schizzi violentissimi di materia magmatica dal sapore decisamente più intenso. La Ragazza fece il possibile per ingoiare quel seme che le veniva iniettato con violenza lungo la lingua e contro il palato. Continuava a venire spruzzando in bocca di Rosa con forza. Molto di quello sperma fuoriuscì dai lati di quella bocca inesperta che aveva appena perso la sua innocenza. Grosse e lunghe striature perlacee finirono per inzuppare la camicia da notte di Rosa rendendola impossibile da indossare.
Quando il ragazzo si fu calmato il suo cazzo iniziò a perdere di vigore e Rosa lo lascio fuoriuscire dalla sua avida bocca. Un ultimo rigurgito di seme fuoriuscì dalla cappella ancora molto grossa e andò a schiantarsi nella leggera scollatura della camicia da notte scivolando caldo tra i seni di Rosa causandole un fremito. Rosa dovette togliersi quell'indumento ridotto ad uno straccio.
La cosa che la sorprese era che durante quel pompino a Rosa si era infradiciata la cosina e ora aveva le mutandine tutte bagnate. Le tolse sfilandosele e rimase con indosso soltanto le sue calzine bianche con le balze.
Il ragazzo contemplò muto il meraviglioso corpo nudo che aveva la ragazza davanti a lui. Lei si sedette sopra di lui a cavalcioni, lo baciò intensamente sulla bocca abbracciando quelle spalle muscolose dure come rocce. Lui cinse la giovane stringendola a se. In quell'abbraccio strettissimo la tenera vulva della giovane Rosa premette contro il pene ancora parzialmente eretto del giovane uomo provocando alla ragazza scosse di piacere mai provate prima. Quel bastone duro e morbido allo stesso tempo le scorreva tra le pieghe della fica mandandola in un'estasi profonda. Lei non poté fare a meno di spingere avanti e indietro contro quella carne incurvata ma dura e in men che non si dica se ne venne orgasmando in pochi secondi. L'abbracci si fece più intenso e il ragazzo riacquistò nuovo vigore ed ebbe una nuova erezione.
-- continua --
发布者 virgin805
4 年 前
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xx1236
xx1236 3 年 前
HOT SEX is always satisfying
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fuoriin60
fuoriin60 4 年 前
si sta facendo interessante! aspetto la prossima parte con impazienza!
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