I RUOLI NEL BDSM (2/2) - 3 livelli di Dominazione

In effetti l’argomento della terminologia dei ruoli in ambito BDSM è molto confuso in Italia in quanto si usa prevalentemente il termine Padrone (Master/Mistress) per indicare una persona Dominante e schiavo (slave) per indicare una persona sottomessa. In inglese invece ci sono ben 3 diversi livelli di Dominazione/sottomissione e quindi di interazione tra le due parti.

In verità in Italia ci sono pochissimi slave, sia uomini che donne, mentre molte persone che si dichiarano slave sono per lo più attratte da un rapporto si di sottomissione ma che non implichi le severe costrizioni che uno slave, consapevole del suo ruolo, concorda col proprio Master o la propria Mistress. E di riflesso ci sono molti Dominanti che si definiscono Master o Mistress senza essere pienamente consapevoli di cosa questo comporti. Queste "incomprensioni" nascono anche dal fatto che molto frequentemente si è tutti degli autodidatti e manca una conoscenza di base largamente condivisa. Alcune comunità online cercano di fare miracoli in tal senso. Ma del resto il BDSM in Italia è ancora una realtà tutto sommato abbastanza giovane e avrà tutto il tempo per crescere come deve.


I livelli di Dominazione e sottomissione

Primo livello : Top e bottom.
Secondo livello : Dominant e submissive (abbreviati con Dom e sub).
Terzo livello : Master/Mistress e slave (Padrone e schiavo).

Questi sono i tre principali livelli ma esistono anche ulteriori livelli intermedi tipo Daddy/Mommy, Kajirus, Owner, Princess e Spanker per i ruoli dominanti o pet, little, doll, kajira, sissymaid, babygirl, rope bunny e brat per quelli sottomessi. E ne dimentico sicuramente tanti altri...

Top, Dom e Master/Mistress sono tre ruoli ben distinti, come lo sono bottom, sub e slave. L'interazione che si crea tra un Top e un bottom dà vita a delle dinamiche differenti da quelle che possono nascere tra un Dom e un sub o tra un Master e uno slave. E' vero però che il limite tra queste figure non è sempre molto chiaro e che ci possono essere delle “zone grigie” tra l’una e l’altra. Proverò ora a rendere più chiare le idee concentrando la spiegazione sulle differenze esistenti nei ruoli sottomessi. Nel caso voleste approfondire ulteriormente l'argomento navigando per la rete troverete sicuramente fonti più esaustive e complete da poter consultare.


Bottom

Un bottom è il corrispondente partner di gioco di un Top. I bottom amano la disciplina e l'umiliazione erotica ma non sono disposti ad essere subordinati alla persona che le applica. Spesso il bottom è il partner che specifica le condizioni di base della sessione e fornisce istruzioni, direttamente o indirettamente, al Top. Istruzioni che quest'ultimo seguirà alla lettera. Si crea quindi una dinamica temporanea e concordata per tutta la durata della sessione di gioco e successivamente tornano ad essere amici, conoscenti o qualunque cosa siano stati prima. C'è una modalità "play", non una modalità "power".

Un esempio di bottom è una bondagette. Nel caso in cui vi capitasse di partecipare ad un evento di Bondage o di Kinbaku in qualche club, ass.isterete personalmente alla dimostrazione pratica in ciò che consiste il rapporto tra un Top e il suo bottom. Il Top legherà il bottom, realizzando magari una sospenzione in aria, eseguendo ogni nodo e ogni giro di corda con la cura e l'attenzione degne di un cerimoniale, fin nei più piccoli dettagli. In questo caso l'appagamento per entrambi i partner sarà esclusivamente di natura psicologico.

Mi piace portare come esempio la risposta che la scrittrice Melissa P diede in un’intervista che le venne fatta dopo aver provato una sessione fotografica di bondage con il disegnatore Franco Saudelli (il più famoso disegnatore bondage al mondo e disegnatore di alcuni numeri di Dylan Dog). A seguito di una serie di domande in cui le veniva chiesto come si sentisse quando era legata da Saudelli ad un certo punto lei rispose "Come una vacanza..." e alla successiva domanda della giornalista "Come una vacanza, quindi?", rispose: "Sì, mi sentivo come in un centro massaggi, mi sono completamente abbandonata. Più che costretta ad un certo punto mi sentivo protetta... Io mi sentivo accudita...".


Sub

Un sub è il corrispondente partner di gioco di un Dom. Il rapporto che va ad intrecciarsi tra questi due partner rappresenta in pieno la categoria centrale del BDSM, ovvero Domination & submission. Sono abbastanza facili da riconoscere, specialmente nei club BDSM, come spesso anche nel mondo vanilla (i rapporti di coppia canonici). Può essere un rapporto casuale o impegnato a lungo termine.

La differenza sostanziale che c'è tra un rapporto Dom/sub rispetto ad un rapporto Master/slave sta nei limiti. Limiti dettati dal sub e che incidono sia sulle attività, e quindi sulle dinamiche del gioco, sia sulla durata della sessione stessa, che può variare da un paio d'ore ad un fine settimana. Difatti nel rapporto Dom/sub è il sottomesso che decide quanto controllo ha il Dominante e questo controllo è sempre concesso per un periodo ben limitato.


Slave

Uno slave è il corrispondente partner di gioco di un Master o di una Mistress. A differenza di un bottom o di un sub, lo slave concede al proprio Master il pieno controllo. Generalmente il rapporto inizia in maniera molto formale con la cerimonia di collarizzazione e spesso entrambi firmano un contratto in cui espongono i propri ruoli, i propri doveri e i propri diritti. I ruoli sono fissi e non si interrompono una volta terminata la sessione (da questo il famoso 24/7). Lo slave è OBBLIGATO ad eseguire gli ordini ricevuti e deve chiedere il permesso per fare tutto ciò che non gli viene ordinato. Vien da solo che per questo motivo non ha alcun diritto decisionale. E' il Master a decidere cosa si fa, come e quando, sempre rispettando i limiti del proprio slave concordati precedentemente nero su bianco.

Come è facile intuire, data la natura del rapporto e le dinamiche che ne possono sc.aturire, per lo slave la componente di pericolosità può rivelarsi alta visto che è alla totale mercé del Master. Difatti è un rapporto che si instaura tra persone che si conoscono molto a fondo. La conoscenza reciproca è di primaria importanza per entrambi i partner perchè è solo così che uno slave potrà comprendere fino a che punto è in grado di soddisfare le richieste, e quindi le esigenze del suo Master e, allo stesso tempo, solo così un Master che può realmente definirsi tale, conoscerà i desideri del proprio slave e li rispetterà tenedoli sempre presenti. La conoscenza del proprio partner di gioco è utile proprio per evitare quelle grandi delusioni che possono derivare dalla mancata realizzazione delle proprie aspettative.

Paradossalmente gli slave sembrano essere piuttosto dominanti nella maggior parte delle loro vite e con la maggior parte delle persone ma scelgono, in totale libertà, di dare il controllo sulla propria persona ad un Master e a nessun altro. Le esigenze di uno slave sono semplicemente quelle di essere un bravo slave e soddisfare pienamente le volontà e le richieste del proprio Master. Ma se lo slave si rende conto di essere inadeguato per soddisfare i bisogni del suo Master o se giunge alla conclusione che sia il Master ad essere sbagliato per le sue esigenze, deve chiedere di essere liberato dall'impegno preso. Si firma un contratto ma ciò non significa che lo stesso sia vincolante per l'eternità. In fin dei conti è e resta sempre e solo un gioco.


Conclusioni

I ruoli nel BDSM si basano su rapporti che debbono prima di tutto essere CONSENZIENTI. Senza il consenso del partner non si muove un dito e non si inizia neanche a giocare. Una volta accertato che ambedue le parti sono consenzienti, si deve iniziare a stabilire un rapporto di fiducia e rispetto reciproci. Ci vuole pazienza, ci vuole comprensione e ci vuole umiltà, per comprendere i desideri dell’altra persona. In questo i rapporti BDSM non sono diversi dai rapporti vanilla.

Tra i molteplici ruoli che possono ricoprire Dominanti e sottomessi, le varie categorie (B/D, D/s, S/M) con le loro fusioni, colori e gradazioni, l'infinita varietà di oggettistica ed accessori e, non ultimi, i gusti e le preferenze personali, le varianti all'interno dell'universo BDSM sono talmente tante, variegate e sfumate che rendono quasi impossibile dargli dei confini compiutamente definiti.

Un Top, un Dom, un Master e un Daddy possono essere persone diverse oppure anche essere tutti la stessa persona, in contesti diversi. Eccone un esempio.

Giorgio è un Master perché ha una slave, Giulia, su cui ha un completo controllo 24/7 e che riguarda ogni aspetto della sua vita. E' il Padrone di Giulia. Ma Giorgio ha anche una sub, Valentina, che domina regolarmente entro i limiti prestabiliti. Ad esempio solo nella camera da letto o solo nei fine settimana. Giorgio non è il Master di Valentina. E' il Dom di Valentina. Ad eccezione di quando Valentina sente il bisogno di esprimere il suo essere babygirl e desidera vivere il suo lato infantile per giocare con Giorgio.
In quei frangenti Giorgio è molto felice di essere il Daddy di Valentina, un ruolo che gli piace ricoprire. Prendersi cura e dare le dovute attenzione alla sua piccola naughty girl, essere indulgente con lei quando è capricciosa e impertinente con le sue ostentate provocazioni, lo fa godere appieno del suo ruolo di Daddy.
Giorgio però frequenta anche un club BDSM e si è impegnato a giocare presso il club con Laura. A lei piace essere sculacciata. Non c'è alcun vincolo a lungo termine tra i due. Hanno semplicemente concordato qualche sessione di spanking ed è esattamente ciò che accade quando si vedono. Giorgio è il Top di Laura.

Giorgio, per inciso, è anche sposato con una di queste donne. Chi è sua moglie?


(da un articolo di alcova.biz utilizzato come base e successivamente modificato, sviluppato e reso - spero - più completo ed esaustivo)








7 年 前
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